Dopo il batterygate Apple ha iniziato a predisporre i primi risarcimenti per gli utenti. Ecco i dettagli.
Apple ha recentemente avviato i pagamenti di liquidazione nell’ambito dell’accordo della famosa class action americana nota come “Batterygate“, la quale ha portato l’anno scorso a un risarcimento complessivo fino a 500 milioni di dollari.
Il “Batterygate” risale al 2017, quando Apple fu accusata di limitare deliberatamente le prestazioni di alcuni modelli di iPhone attraverso gli aggiornamenti software, senza informare chiaramente gli utenti delle modifiche apportate. Gli iPhone coinvolti includevano iPhone 6, 6 Plus, 6S, 6S Plus, SE con iOS 10.2.1 o versioni successive e iPhone 7 e 7 Plus con iOS 11.2 o versioni successive.
Come risposta alle critiche, Apple ha presentato pubbliche scuse per la mancanza di trasparenza nella comunicazione delle modifiche apportate tramite gli aggiornamenti e ha avviato una campagna di sostituzione delle batterie a tariffe agevolate. Nonostante ciò, l’azienda ha continuato a negare qualsiasi responsabilità legale. Successivamente, Apple ha accettato di chiudere la controversia collettiva mediante un risarcimento massimo di 500 milioni di dollari, al fine di evitare ulteriori azioni legali. Conformemente a questo accordo, sono iniziati in questi giorni i primi pagamenti di liquidazione per i membri della class action che avevano presentato richiesta entro ottobre 2022.
I primi beneficiari hanno ricevuto pagamenti di 92 dollari, in linea con gli importi stabiliti in base al modello di iPhone interessato dalla limitazione delle prestazioni. Sebbene il caso “Batterygate” riguardi modelli più datati, l’azienda continua a implementare un sistema di gestione delle prestazioni nei modelli più recenti, con maggiore personalizzazione e comunicazione esplicita a tutti i possessori di iPhone.