Sviluppi nella causa collettiva avanzata contro Apple per l’obsolescenza programmata di iPhone. Ecco tutti i dettagli.

Lo scorso mese di Marzo Apple aveva avanzato la proposta di pagamento di 500 milioni di dollari per la chiusura del contenzioso relativo alla causa collettiva intentata per l’accusa di obsolescenza programmata, quella pratica secondo cui l’azienda in maniera occulta provvedeva al rallentamento dei modelli più vecchi di iPhone.

La proposta di patteggiamento è stata analizzata ed ha ricevuto una prima approvazione, ma solo preliminare. L’approvazione definitiva arriverà tra qualche settimana a motivo delle difficoltà insorte per la crisi sanitaria legata al COVID-19.

In caso si decida per una approvazione definitiva, si porrebbe fine alle migliaia di cause che sono state raccolte nella causa collettiva depositata a maggio 2018. L’azione fu intentata dopo l’ammissione di Apple dell’obsolescenza programmata. A detta dell’azienda di Cupertino questa azione fu necessaria per consentire il funzionamento dei dispositivi più datati e in possesso di batteria ormai usurate, al fine di evitare uno spegnimento improvviso del dispositivo.

Questo meccanismo di rallentamento fu introdotto a partire da iOS 10.2.1 all’insaputa degli utenti. In un secondo momento Apple si scusò per quanto accaduto e avviò una campagna di sostituzione della batteria a costo zero. Con iOS 11.3 infine arrivò una funzione che consentiva di verificare lo stato di salute della batteria.

Con l’approvazione del patteggiamento gli utenti coinvolti nella causa riceveranno un rimborso pari a 25 dollari. La cifra potrebbe aumentare in base anche alle spese legali sostenute.

Apple non ha mai cambiato la sua versione e la sua strategia difensiva. Pur optando per il patteggiamento ha continuato a sostenere di aver agito nel pieno rispetto della legge.