Privacy a rischio per chi ha utilizzato smartphone prodotti dall’azienda BLU, i dati personali venivano inviati in Cina

Il successo del sistema operativo Android è evidente dalla sua ampia diffusione. Questo sistema operativo mobile è difatti quello più diffuso a livello mondiale. Nel corso del tempo Android si è dimostrato però un sistema troppo spesso vulnerabile. Più un sistema si diffonde a livello globale più l’interesse nei suoi confronti aumenta. Questo interesse non sempre porta dei risvolti positivi. Android ad esempio ha attirato l’attenzione di molti cyber-criminali che hanno cercato vulnerabilità per attaccare il sistema.

In tutto questo l’attività di Google è particolarmente lodevole, con il tempestivo rilascio di aggiornamenti relativi alla sicurezza. Tale attenzione purtroppo non si trova anche nei produttori di terze parti.

A destare preoccupazione sono stati i recenti episodi che hanno coinvolto l’azienda BLU produttrice di smartphone. Stando alle notizie diffuse in rete da una società che si occupa di sicurezza, la Kryptowire, l’azienda BLU produttrice di smartphone avrebbe reso disponibile nativamente una App in grado di trasmettere i dati privati dell’utente a server cinesi. L’invio dei dati veniva disposto ogni 72 ore e fra quelli inviati risultavano SMS e specifiche relative alla geolocalizzazione.

L’App in questione viene prodotta da una società esterna a BLU, la Shanghai Adups Technology che si occupa di fornire tool per l’aggiornamento OTA a vari produttori di smartphone. Si stima che i servizi di questa società influiscano su oltre 200 milioni di smartphone in tutto il mondo.

Non si conoscono i motivi ufficiale dietro una tale azione. Secondo alcuni la società avrebbe interesse nella raccolta dei dati per la rivendita in forma anonima ad agenzie pubblicitarie.

BLU ha voluto chiarire la sua completa estraneità alla vicenda, annunciando prontamente la correzione di un problema di sicurezza dovuto ad una App di terze parti.