La crittografia end-to-end su WhatsApp protegge le conversazioni degli utenti, ma alcuni dati restano visibili per eventuali richieste delle autorità.

La novità più recente relativa all’App WhatsApp è quella riguardante la crittografia end-to-end di default. Jan Koum CEO di WhatsApp ha voluto sottolineare che l’app in questione è stata la prima ad adottare una modalità di protezione del genere.

Ogni dato relativo alla chat tra due soggetti è ora crittografato, questo include messaggi di testo o vocali, chiamate e file multimediali condivisi. Nessuno al di fuori del client mittente e destinatario è in grado di conoscere quelle informazioni.

Un’attenta analisi dei termini del servizio ha rivelato che in realtà WhatsApp non protegge tutti gli elementi con la crittografia. Una parte dei dati restano visibili a beneficio dei tecnici. La conservazione di alcuni dati in chiaro risponde ad un’espressa richiesta della legge.

Il concetto è ribadito all’interno dei termini del servizio: “WhatsApp può mantenere le informazioni associate a data e ora dei messaggi consegnati con successo, e anche i numeri di telefono coinvolti nei messaggi, così come qualsiasi altra informazione che WhatsApp è obbligata a raccogliere per legge”.

I dati menzionati all’interno dei termini del servizio devono essere conservati per poter essere resi disponibili in caso di esplicita richiesta da parte delle autorità competenti.

La decisione di WhatsApp di attivare la crittografia end-to-end di default sembra essere strettamente legata all’episodio che recentemente ha visto l’FBI contro Apple per lo sblocco dell’iPhone 5C di uno degli attentatori del San Bernardino.

Risulta evidente che una protezione completa ancora non esiste, ma quello di WhatsApp rappresenta senza dubbio un primo importante passo.

http://betanews.com/2016/04/08/whatsapp-encryption-privacy/